facebook
linkedin
youtube
instagram

numero verde: 800.13.22.22

info@piramisgroup.com

logopiramis

I Nostri Contatti

L'Azienda

Segnalazioni


facebook
linkedin
youtube
instagram

Piramis Srl

Via Mantova, 267 

25018 Montichiari (BS) 

P.IVA 03184330987

Numero REA BS - 512625

info@piramisgroup.com
 

 

Made with 💙 by Bluelink

Copyright 2024 © Piramis Srl

Tutti i diritti riservati.

Privacy Policy

Cookie Policy
Modello 231

Info Societarie
Pubblicazioni Piramis Group Srl
​Pubblicazioni Possi Davide Srl

Pubblicazioni Life Communications Srl

Segnalazioni Whistleblowing 

Informativa privacy Whistleblowing Piramis Srl
Informativa privacy Whistleblowing Possi Davide Srl

stampa
320

Top 10 News

Ricerca News

Il Sole 24ore - Impegno sociale, una nuova possibilità per le imprese

16/10/2019 16:13

author

Testate Giornalistiche,

Il Sole 24ore - Impegno sociale, una nuova possibilità per le imprese

16 ottobre 2019di Davide Possi“Impegno Sociale” è diventato un mantra non solo per le associazioni che si occupano di tutelare la nostra vita sia in a

 

 

 

 

 

 

 

16 ottobre 2019

di Davide Possi

“Impegno Sociale” è diventato un mantra non solo per le associazioni che si occupano di tutelare la nostra vita sia in ambito professionale che nella vita di tutti i giorni. Si parla di eco-sostenibilità, di attenzione all'ambiente portando l'attenzione delle persone verso uno stile di vita più rispettoso del Pianeta e delle strutture sociali.
Viviamo in un'era in cui la parola d'ordine è “velocità”, concetto che viene declinato in tutte le accezioni con annessi e connessi. Un modo quick & smart che ha favorito una crescita incontrollata della tecnologia a scapito di chi per abitudini e per cultura non era pronto a recepire tanta innovazione.
Ma tutto ha un prezzo e la società se ne sta accorgendo sacrificando intere filiere professionali sul sacro altare della tecnologia. Molte delle professioni che esistevano 5 anni oggi non hanno più ragione di esistere, intere aziende sono scomparse o hanno drammaticamente il proprio organico lasciando in grande difficoltà migliaia di famiglie.
Non serve avere la sfera di cristallo per comprendere cosa ci si deve attendere dal futuro di una società 3.0, di un mondo orientato al digitale: chi non si prepara soccombe. Facciamo l'esempio della professione della “vendita”, ruolo oggi relegato a persone con carature particolari.
Fino agli anni '50 esisteva il commesso che da dietro il banco guidava il cliente nelle scelte, dagli anni '60 il commesso ha infilato il campionario in una valigia pesantissima ed è uscito dal negozio portando la vendita a casa del cliente. Oggi in venditore è on-line e domani sarà sostituito in buona parte da un'intelligenza artificiale che, attraverso un chat-bot, sarà in grado di comprendere le esigenze del cliente e soddisfarle nel modo migliore (Amazon docet).
Così sarà per professioni come quella del commercialista o dell'avvocato che vedranno ridurre drasticamente la mole di lavoro in favore di una riqualificazione professionale che premierà la “consulenza personale”, attività non sostituibile dalle macchine (non so ancora per quanto).
Innovazione tecnologica ed evoluzione del business sono le 2 facce della nuova economia, quella stessa economia che separa gli Uomini in maniera quasi religiosa, lo spartiacque tra aziende che moltiplicano il loro fatturato o chiudono lasciando vuoti incolmabili.
Cosa si può fare in concreto quindi per salvaguardare le persone che sono destinate a subirne le conseguenze?
La risposta consiste nel cosiddetto cambiamento parallelo sinergico, cioè nel seguire con grande attenzione l'evoluzione recependo integralmente le istanze favorevoli alla crescita e strutturando percorsi formativi, per quanto alle difficoltà, in grado di creare nelle persone l'opportuno substrato di conoscenza e competenza.
Per questo, se volgiamo che la nostra economia ritorni ad essere competitiva, il cambiamento di rotta deve riguardare tutti, azienda o persona fisica tutto deve andare in questa direzione. A partire proprio dalla visione imprenditoriale di chi “fa azienda”.
In questo risiede l'aspetto sociale della missione di ogni imprenditore, nel guardare ai propri collaboratori non più per soddisfare esigenze contingenti ma per garantire continuità a quel ruolo lavorativo. Formando costantemente le persone si creano le condizioni per le quali idonee al ricollocamento professionale, cosa che garantisce una riqualificazione dei ruoli e delle competenze, volano economico importantissimo.
Si tratta di un nuovo “sentiment” che lega dipendente ed impresa in un rapporto virtuoso per entrambi, e che finisce per favorire l'intero tessuto economico nazionale. Di un nuovo approccio sociale, di una nuova dinamica imprenditoriale che sta alla base di alcune aziende che in questi anni di moria imprenditoriale hanno visto crescere i propri fatturati moltiplicando contestualmente il numero di dipendenti e collaboratori.
E non serve essere Bill Gates o Elon Musk, ogni imprenditore può rimodulare il proprio approccio a favore dell'impegno sociale. Questa è una direzione possibile, un impegno che parte dall'attenzione alle persone e prosegue in una logica continuità nell'impegno verso l'ambiente di lavoro, verso l'ecologia e più in generale verso la sostenibilità dei cicli produttivi, ed anche questo è un modo per fare innovazione nel mondo del lavoro.