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Economy mag - Perché nonostante la crisi, spesso si fa fatica a trovare personale

18/01/2019 16:17

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Testate Giornalistiche,

Economy mag - Perché nonostante la crisi, spesso si fa fatica a trovare personale

18 gennaio 2019di Davide Possi* Occorre precisare che questo è vero, però, a seconda del settore. L'azienda di cui sono socio fondatore, Piramis, si m

 

 

 

 

 

 

 

18 gennaio 2019

di Davide Possi*

 

Occorre precisare che questo è vero, però, a seconda del settore. L'azienda di cui sono socio fondatore, Piramis, si muove ad esempio su du
diversi livelli imprenditoriali, negozi e rete commerciale: quindi risulta di 
cile generalizzare sui problemi legati a ricerca e reclutamento de

personale.
Una prima considerazione è di ordine sociale e coinvolge tutti. Le persone cercano la sicurezza 
nanziaria di uno stipendio sicuro e “temono

vocabolo “provvigioni”. Allo stesso tempo desiderano avere tempo libero.
Oggi la società vive all’ombra di una crisi che è in realtà quel cambiamento epocale che tocchiamo tutti i giorni. In soli 10 anni siamo passati
telefonini agli smartphone, le case si sono informatizzate, le città stanno diventando smart e le aziende si stanno digitalizzando. Le persone
capiscono ma non accettano che il mondo del lavoro sia mutato alla stessa velocità. E' questo il punto secondo chi scrive. Ed è per questo ch
oggi è di cile parlare di “problemi di occupazione”, e lo sarà sempre di più 
no a che un messaggio del genere non sarà recepito a tutti i livelli
le persone, insomma, vogliono UN lavoro (in generale) ma in realtà chiedono IL lavoro (che desiderano), e quasi sempre le due cose sono
inconciliabili.
In base alla mia esperienza personale, le diffi
coltà principali che i miei manager ed io incontriamo sono legate alle abitudini sociali e coinvolgono

entrambe le gure professionali: store manager e commerciali ai vari livelli. Nei negozi lavorano prevalentemente giovani che difficilmente
rinunciano ad avere il weekend libero mentre i commerciali spesso non hanno la costanza necessaria a trovare la propria dimensione
professionale.

Se poi ci si chiede perché molti non rispondano agli annunci di lavoro, compresi i miei, nonostante la disoccupazione in generale, e giovanile
particolare, occorre distinguere. Esistono esigenze ed abitudini sociali diff
erenti in relazione alle aree geografiche. Al Sud la disoccupazione

lavoro sommerso si sovrappongono generando le difficoltà che tutti conosciamo. Non credo, insomma, che i dati della disoccupazione al Sud

siano solo quelli ufficiali, i quali pescano nel mondo lavorativo legale. Il Nord, forte di un’economia comunque più florida, offre maggiori

opportunità d’impiego ma - e questo è un punto che non si sottolinea mai abbastanza - la condizione finanziaria delle famiglie consente ai

giovani di rimandare l’ingresso nel mondo del lavoro, con effetti negativi per tutto il ciclo, produttivo da una parte e sociale dall'altra.
Ciò è dovuto anche ad una scuola che non sempre risponde alle esigenze dei nuovi mercati. Il cosiddetto “pezzo di carta”, importantissimo da una
parte, non sempre garantisce dall’altra una prospettiva professionale. I ragazzi e le ragazze di 20 anni hanno scelto il loro indirizzo lavorativo
quando gran parte dei mestieri di oggi non esistevano nemmeno. E così sarà anche per il futuro.

Ben consapevole di problemi del genere, almeno di alcuni, diverse aziende, compresa la mia, fin dalla nascita hanno superato i limiti geografici, e molti ragazzi e ragazze dal Sud lavoramp nei loro centri, produttivi o di vendita, al Nord.
Per molti imprenditori è importante, nonché utile, fornire sempre nuove opportunità professionali ai propri collaboratori. Il centro di ricerca e
sviluppo della mia azienda, ad esempio, esplora costantemente le opportunità off
erte dalle nuove tecnologie per creare progetti dedicati a
nuovi settori economici con particolare attenzione alle diverse realtà territoriali e sociali. Ormai l'Italia è chiamata sempre più ad investire nello
sviluppo e nell'innovazione, potendo contare su una tradizione tecnica e scientifica
 che la concorrenza orientale non può creare dall'oggi al

domani. Se presto i concorrenti extraeuropei potranno dire la loro nel campo tessile, sarà molto difficile che lo possano fare nel campo

elettronico e della meccanica avanzata.
Gli imprenditori come me oggi sono soprattutto alla ricerca di uomini e donne di tutta Italia (e non solo) che desiderino un lavoro serio,
professionale, in grado di garantire una crescita costante. La voglia di crescita è alla nostra portata, dipende da noi. Solo così saremmo più
di fronte al cambiamento, quel cambiamento continuo, talvolta complesso e problematico, senz'altro sfi
dante, che la nostra era ci ha imposto e che ci impone in continuazione.

Se l'imprenditore pensa di poter capire il mondo da solo sbaglia: può farlo insieme ai propri collaboratori, i quali devono essere all'altezza delle nuove sfide esattamente come lui.

 

*ad di Piramis